lunedì 4 luglio 2011

Material management: la gestione a fabbisogno

I modelli di Gestione a fabbisogno, ovvero basati su logiche “push”, rispondono all’esigenza di determinare quali assiemi, sottoassiemi, componenti, materie prime siano necessari in quale periodo ed in quale quantità per realizzare un determinato M.P.S. di prodotti finiti.

E’ il fabbisogno di prodotti finiti che determina il fabbisogno dei componenti.
Nei processi produttivi multistadio, il fatto di lottizzare la produzione dei prodotti finiti fa sì che, anche in presenza di domanda stazionaria, non sia più garantito il consumo uniforme (stazionario) nel tempo dei componenti elementari, che è uno dei presupposti statistici per la validità dei modelli di gestione delle scorte OP – EOQ oppure Ir.

Nelle produzioni multistadio un certo assieme è richiesto solo quando il prodotto finito di cui fa parte deve essere fabbricato e i componenti di questo assieme sono a loro volta richiesti solo quando si debba produrre l’assieme: entrambi sono parti a domanda dipendente.

Il consumo di una parte non implica necessariamente che la quantità consumata debba essere riapprovvigionata: solo in presenza di ulteriori fabbisogni si potrà emettere un ordine di produzione o di acquisto.
Solo nei casi di materie prime di uso diffuso e costante in un gran numero di prodotti finiti e di basso costo vengono adottate tecniche statistiche di gestione delle scorte a punto di riordino o intervallo di riordino fisso (OP -EOQ e Ir).

La pianificazione dei fabbisogni degli articoli a domanda dipendente si fonda sull’esplosione della distinta base, partendo dai prodotti finiti e scendendo ai livelli sottostanti.

I fabbisogni sono calcolati in base ai coefficienti di impiego della distinta base, non stimati:
approccio deterministico,
non statistico,
si ordina solo quello che serve
si gestiscono gli “appuntamenti produttivi”.

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