martedì 26 luglio 2011

1 imprenditore su 3 ha investito nella propria azienda:assenti ingiustificate le banche

Dal sole24.com:
"«Dal 2008 - sottolinea Chiara Tronchin, coordinatrice della ricerca - il 16,4% degli imprenditori interpellati non ha puntato solo sulla capacità imprenditoriale di "creare reddito", ma anche sull'aumento del valore capitale dell'azienda». In prima fila, le imprese del manifatturiero (17,5%) e le aziende di servizi (17,1%). Più restie (14,3%) le imprese dell'edilizia, anche perché «sono state le più colpite dalla crisi economica»."
[...]
"Strumento principale della patrimonializzazione è stato il ricorso, in più di quattro casi su dieci, al finanziamento dei soci, seguito dal versamento in conto capitale (29,3%) e dall'aumento del capitale sociale (26,8%). E l'83% che non ha patrimonializzato? In gran parte (76%), perché non ne aveva la necessità, una su cinque perché ha sofferto problemi di liquidità e solo il 4,5% per motivi fiscali."

Tutta colpa di Basilea, il sostegno delle banche nell'ultimo periodo si èp ridotto all'osso, anni di conoscenza del tessuto industriale buttati all'aria per colpa del semaforo inesorabile del rating: ma gli imprenditori credono in sè stessi e nelle loro aziende, questa è l'Italia che produce e che ci tiene a galla... presto non sarà più sufficiente....

L'angolo delle buone notizie: Luxottica festeggia i 50 anni con una semestrale da record

Dal sole 24ore di ieri:
"Utile netto a 162 milioni di euro (+8%) e ricavi a 1,63 miliardi (+2,4%). Questi i risultati con cui il gruppo Luxottica Group ha concluso il secondo trimestre.
Nonostante ildeprezzamento del dollaro sull'euro, sono in assoluto "i migliori della storia" del gruppo (che quest'anno ha festeggiato i 50 anni di attività ndr.), sottolinea una nota. Il semestre ha fatto registrare un utile netto di 276,8 milioni (+13%), su un fatturato di 3,18 miliardi (+6,8%).

L'Ebitda del gruppo Luxottica nel secondo trimestre è migliorato del 5% a 352,2 milioni e nel semestre è passato a 635,1 milioni dai 578,0 milioni del primo semestre 2010.
Il risultato operativo del trimestre si è attestato a 276,8 milioni (+7,2%), mentre il margine operativo del gruppo è salito dal 16,2% al 16,9%"

venerdì 22 luglio 2011

La Provocazione: scioperanti al mare!?!

Ha senso scioperare ancora nel 2011???

Dal sito de il corriere della sera:
"Sciopero dei mezzi pubblici e dei treni,


un altro venerdì nero per i pendolari

Atm: garantite le fasce protette prima delle 8.45 e dalle 15 alle 18. Fs: disagi dalle 21 di giovedì alle 21 di venerdìvertenza sul contratto nazionale della Mobilità. SOSPESO L'ECOPASS



Sciopero dei mezzi pubblici e dei treni,

un altro venerdì nero per i pendolari



Atm: garantite le fasce protette prima delle 8.45 e dalle 15 alle 18. Fs: disagi dalle 21 di giovedì alle 21 di venerdì



MILANO - Sarà un altro venerdì nero per i pendolari: scioperi «intrecciati» dei treni e dei mezzi pubblici renderanno la vita molto difficile a chi non si sposta in auto. Per il 22 luglio, l’articolazione territoriale dell’organizzazione sindacale Cub Trasporti/Al Cobas ha aderito allo sciopero generale di 24 ore indetto dalla Segreteria Nazionale dell’organizzazione sindacale Cub Trasporti. Per lo stesso giorno le articolazioni territoriali delle organizzazioni sindacali Filt-Fit-Uilt-Orsa-Ugl-Faisa hanno aderito allo sciopero di 24 ore indetto dalle segreterie nazionali. A Milano, comunica Atm, l’agitazione è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.
[...]
I TRENI - Per quanto riguarda i treni, lo sciopero nazionale di 24 ore è stato proclamato dalle 21 di giovedì alla stessa ora di venerdì per la vertenza sul contratto nazionale della Mobilità."

Ha senso scioperare nel 2011?
ha senso scioperare sempre di venerdi o di lunedi? si fanno il week end lungo i lavoratori scioperanti?
quale è l'impatto di uno sciopero in una trattativa sindacale per il rinnovo del contratto?
i lavoratori scioperanti non temono di perdere l'appoggio della popolazione civile che non si schiera più al loro fianco?
Ma soprattutto ripeto: ha senso scioperare un venerdi di fine luglio????

lunedì 4 luglio 2011

Material management: la gestione a fabbisogno

I modelli di Gestione a fabbisogno, ovvero basati su logiche “push”, rispondono all’esigenza di determinare quali assiemi, sottoassiemi, componenti, materie prime siano necessari in quale periodo ed in quale quantità per realizzare un determinato M.P.S. di prodotti finiti.

E’ il fabbisogno di prodotti finiti che determina il fabbisogno dei componenti.
Nei processi produttivi multistadio, il fatto di lottizzare la produzione dei prodotti finiti fa sì che, anche in presenza di domanda stazionaria, non sia più garantito il consumo uniforme (stazionario) nel tempo dei componenti elementari, che è uno dei presupposti statistici per la validità dei modelli di gestione delle scorte OP – EOQ oppure Ir.

Nelle produzioni multistadio un certo assieme è richiesto solo quando il prodotto finito di cui fa parte deve essere fabbricato e i componenti di questo assieme sono a loro volta richiesti solo quando si debba produrre l’assieme: entrambi sono parti a domanda dipendente.

Il consumo di una parte non implica necessariamente che la quantità consumata debba essere riapprovvigionata: solo in presenza di ulteriori fabbisogni si potrà emettere un ordine di produzione o di acquisto.
Solo nei casi di materie prime di uso diffuso e costante in un gran numero di prodotti finiti e di basso costo vengono adottate tecniche statistiche di gestione delle scorte a punto di riordino o intervallo di riordino fisso (OP -EOQ e Ir).

La pianificazione dei fabbisogni degli articoli a domanda dipendente si fonda sull’esplosione della distinta base, partendo dai prodotti finiti e scendendo ai livelli sottostanti.

I fabbisogni sono calcolati in base ai coefficienti di impiego della distinta base, non stimati:
approccio deterministico,
non statistico,
si ordina solo quello che serve
si gestiscono gli “appuntamenti produttivi”.