giovedì 10 gennaio 2008

L’insostenibile leggerezza del PIL…


Sul magazine Ventiquattro del Sole24ore è apparso un interessante articolo che affermava che recenti studi hanno dimostrato che il pil del 1970 e quello del 2000 hanno lo stesso peso.Ma cosa vuol dire? La ricerca ha stimato il peso reale di tutte le produzioni(agricole e industriali) e di tutti i servizi che generano ricchezza e li ha confrontati tra loro arrivando al paradossale risultato…come è possibile?
Innanzitutto bisogno parlare delle produzioni agricole: esse unitariamente sono rimaste invariate( un kg di grano è sempre un kg di grano), ma in maniera complessiva sono aumentate a dismisura per poter affrontare la crescita demografica del Novecento.
Per quanto riguarda le produzioni industriali, pur essendoci moderni processi di lavorazione che permettono volumi maggiori, grazie all’utilizzo di nanotecnologie e di materiali molto più leggeri(alluminio, plastica), il peso complessivo risulta incredibilmente invariato.
Fino a questo momento quindi la vittoria per l’economia più pesante spetterebbe a quella del 2000, ma…
Ma, appunto, nel 2000,anno del boom tecnologico (e economico) di internet, ha maggior rilevanza nella struttura del pil il settore terziario, il settore dei servizi, e quindi anche tutto ciò che immateriale…
E’ immateriale il brand della CocaCola, ma quel marchio è stato stimato che vale 70.400.000.000.000 di dollari, e dopo di esso ce ne sono migliaia e migliaia,se non miliioni di marchi che hanno un valore, seppur non siano un qualcosa di materiale.Conseguentemente è immateriale anche un portafoglio di marca, prendiamo il caso Unilever, nel cui stato patrimoniale figurano piu di mille marchi e tutti hanno un valore, quel valore che si esplica nel maggior prezzo dei prodotti cosidetti di marca rispetto quelli unbranded.
E’ immateriale,inoltre, tutto il settore della conoscenza, del Know How, oggi non è più importante fare ma sapere, è fondamentale e indispensabile un organizzazione efficiente, mentre in passato assumeva importanza solo produrre tanto, oggi bisogna produrre bene, senza inefficenze, ricercando economie di scala o vantaggi di differenzazione che permettono di avere una posizione competitiva sui mercati globali.
Infine, ma non meno importante la parte del leone del settore Immateriale è costituita dal mondo della finanza, dove tutto è immateriale, quasi virtuale, si è passati dalle monte metalliche alle banconote di carta e agli assegni, fino ad arrivare alla moneta virtuale che non si vede ma che scorre sulle vie telematiche, che generano ricchezza a loro volta pur non producendo niente di fisico se non mero Hardware ( sono i sistemi informativi, bellezza).
Ma quindi si è alleggerita anche l’economia come scienza? Sicuramente si, non più modelli strettamente matematici,ma influenze sempre maggiori dalle materie umanistiche quali psicologia, sociologia, filosofia…
In fondo il creatore dell’economia Adam Smith era un filosofo morale…L’economia è tornata all’origini, leggera, priva di peso…
Rielaborato da Ventiquattro,Il Magazine, n.8/2007:PIL senza gravità, F. Galimberti, pag 52

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